I problemi legati alla vita di Roma e dei suoi abitanti furono l’occupazione principale soprattutto degli edili curuli e edili plebei. I loro compiti comprendevano principalmente tre aree di competenza quali, la cura urbis, cura ludorum e. cura annonae. Nell’ambito della cura urbis gli edili si occupavano la sicurezza e l’oridne di Roma. Sorvegliarono lo stato dei luoghi pubblici (cura viarum, cura aedium), lo stato sanitario della città e la moralità dei suoi abitanti. Inoltre, svolsero le funzioni di polizia urbana, il che fu legato fra l’altro al potere di perseguire e combattere gli atti illeciti. Cura annonae significò un obbligo di assicurare l’approvvigionamento della città. Gli edili curuli sorvegliarono anche il commercio pubblico, dove, tra l’altro, controllarono i prezzi e la qualità dei prodotti alimetari e prevennero l’usura. In relazione al commercio acquistarono il potere di giurisdizione civile, e inoltre il potere di emanare gli editti (ius edicendi). Infine, la cura ludorum significò il compito degli edili, curuli e plebei, di allestire e realizzare i giochi pubblici, cioè i ludi. All’inizio del principato il ruolo degli edili fu stato ridotto, comunque il medesimo ufficio perdurò fino al III secolo d. C.
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