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La vita religiosa a servizio della missione: La saggezza di Sant’Arnoldo Janssen applicata alla trasformazione di un istituto missionario in una congregazione religiosa

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Kráľ I.

Nurt SVD

2023

nr 1

238-259

The transformation of a missionary institute into a religious congregation called the Society of the Divine Word (abbr. SVD) had a profound justification in the pedagogical conclusion of its founder. The rules of religious life became the basis both for the sanctification of its members and for more effective service in the field of missionary work. For the foundation of religious life, according to Arnold Janssen, was to consist in a love capable of sacrifice and in the personal effort of each member to follow Jesus Christ in a concrete form. Conformity to Christ ensured coherence between what missionaries proclaimed and what they lived. Religious vows of poverty, chastity, and obedience were to be instrumental to this purpose because they followed the manner and logic of the life of Jesus. Therefore, their interpretation was based on a theology of sacrifice. The vocation to the religious-missionary life is, on the one hand, a gift of God, on the other, a free response of man to the gift of God’s love and grace. Religious formation has gradually become the basis of missionary and the means of self-sacrifice to God, of the transformation of the person seeking conformity to God, but also of the effectiveness of missionary work. Life in conformity with the ideals of religious life offers a missionary ideal supported and animated by a solid and genuine asceticism on the path of perfection and integral maturity at the human, spiritual and professional levels.

La trasformazione di un istituto missionario in una congregazione religiosa chiamata Società del Verbo Divino (abbr. SVD) trova la sua giustificazione nelle convinzioni pedagogiche del suo fondatore. Le regole della vita religiosa divennero la base sia per la santificazione dei suoi membri sia per un servizio più efficace nel campo del lavoro missionario. Il fondamento della vita religiosa, secondo Arnold Janssen, doveva consistere in un amore capace di sacrificio e nello sforzo personale di ogni membro di seguire Gesù Cristo in forma concreta. La conformità a Cristo assicurava la coerenza tra ciò che i missionari proclamavano e ciò che vivevano. I voti religiosi di povertà, castità e obbedienza dovevano essere strumentali a questo scopo, perché seguivano le modalità e la logica della vita di Gesù. Pertanto, la loro interpretazione si basava su una teologia del sacrificio. La vocazione alla vita religiosa-missionaria è, da un lato, un dono di Dio, dall’altro, una libera risposta dell’uomo al dono dell’amore e della grazia di Dio. La formazione religiosa è diventata gradualmente la base della missionarietà e il mezzo del sacrificio di sé a Dio, della trasformazione della persona che cerca la conformità a Dio, ma anche dell’efficacia del lavoro missionario. La vita conforme agli ideali della vita religiosa offre un ideale missionario sostenuto e animato da una solida e genuina ascesi sulla via della perfezione e della maturità integrale a livello umano, spirituale e professionale.