Immagine generale di Dio nel libro dell’Apocalisse non sembra di portare gli elementi della Sua paterna bontà, secondo presentazione che si trova nei Vangeli. Dio di Apocalisse, seduto sul trono, sembra di essere fuori della storia umana. Eppure, nonostante questa prima e prevalente impressione, Dio rimane padre, anche per l’autore di Apocalisse. In questo libro Dio viene chiamato padre cinque volte. Lo chiama così Cristo stesso (Ap 2, 28; 3, 5. 21) e Cristiani (1, 6; 14, 1). Dio è chiamato padre di Cristo in maniera diretta. Questa relazione è naturale. I cristiani non Lo chiamano „Padre nostro” ma padre di Gesù. Di questo fatto può sembrare che non Lo roconoscono come padre di loro stessi. Analisi dei testi, dove ricorre il termine pate¯r rivolto a Dio, ci fa vedere che Gesù, grazie alla sua morte, fa entrare i cristiani nel circolo della paterna presenza di Dio. Per ora questa si attua, tramite rivelazione, nella promessa di piena comunità pronta a verificarsi nella realtà escatologica. I cristiani, parlando di padre di Gesù, Lo riconoscono come tale anche per loro stessi, anche se in maniera più implicita. Alla fine del libro, quando − secondo la visione profetica dell’autore si compie la storia del mondo – c’è una immagine di Dio che nella realtà celeste acetta i cristiani vincitori nella vita eterna. E proprio in questo momento loro vengono chiamati „i suoi figli” (Ap 21, 7), di ciò si arriva alla conclusione che Lui è loro Padre. Dio, secondo Apocalisse, è Padre quando compie il suo piano salvifico nella storia del mondo e lo rimane ancora più chiaramente nella realtà escatologica.
Sostantivo basileia, presente nella proclamazione di Gesù sotto forma basileia tou Theou, oppure basileia ton ouranon, esprime piuttosto una realtà personale di Dio e di Gesu, e non soltanto geografica. Spesso siamo tentati di pensare piu a questa ultima. Nel libro dell'Apocalisse il regno apartiene a Dio a Christo (Ap 11, 15; 12; 10). Tutto quello che si svolge nella storia umana non e altro che realizzazione del Loro potere regale. C’e un’altro regno, che puó essere chiamato un «anti-regno», quello di Bestia (Ap 16, 10; 11, 17. 18). Ma anche i cristiani sono chiamati basileia (Ap 1, 6; 5, 10; Ap 20, 6 esprime lo stesso ma nella forma verbale). Il loro essere «regno» e uno stato strettamente legato a Dio e a Cristo. Questo e avvenuto grazie alla morte violenta di Gesù (Ap 1, 5; 5, 9). La loro dignità è „indirizzata” a Dio e ora si esprime nella missione che svolgono sulla terra (Ap 20, 6). Finalmente, nella realtà escatologica, loro avranno parte in una piena realizzazione di quello che già stanno sperimantando. Questo articolo cerca di provare che per i cristiani „essere regno”, nel contesto della storia, è un compito da svolgere e non una dignita da godere. II ció si attua nella tensione tra opposizione alla Bestia a tra stretto legame a Dio e a Cristo.